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NEWS CONFERENZA INTERCLUB: PALERMO MONREALE - LERCARA FRIDDI - PALERMO BAIA DEI FENICI - PALERMO MEDITERRANEA "EVOLUZIONE DEI RAPPORTI FRA ROTARY E CHIESA CATTOLICA" - HOTEL SAN PAOLO PALACE - PALERMO - 13/01/2012

Venerdì 13 Gennaio 2012 alle ore 20,30, presso l’Hotel San Paolo Palace, si è tenuta la conferenza interclub organizzata dal Rotary Club “Palermo Monreale”, con la partecipazione dei Club “Lercara Friddi”, “Palermo - Baia dei Fenici” e “Palermo Mediterranea”, in occasione della conferenza sul tema: “Evoluzione dei rapporti fra Rotary e chiesa cattolica”. Relatore della serata Domenico Leonardo Cacioppo Maccagnone di Granatelli, Presidente del Comitato Interpaese Italia – Tunisia. La manifestazione è stata aperta dal Consigliere Prefetto del Rotary Club organizzatore Leonardo Soloperto che ha presentato le autorità rotariane presenti: Nicola Carlisi, Past District Governor; Pino Disclafani, Vice Presidente della Commissione Distrettuale per L’Espansione il Mantenimento e lo Sviluppo dell’Effettivo; Giustino Piazza, componente della sottocommissione Distrettuale per la Rotary Foundation e Rita Cedrini, Assistente del Governatore. Il Consigliere Prefetto ha quindi invitato tutti i presenti a rendere onore alle bandiere e, dopo la lettura dell’invocazione rotariana da parte della signora Roberta, coniuge del Presidente del Club “Palermo Monreale”, ha invitato il Antonino Bonaccorso a dare il tradizionale tocco di campana per dare inizio ai lavori. Il Presidente ha ringraziato tutti gli intervenuti per la numerosa presenza; ha quindi dato la parola agli altri presidenti di club per un saluto e successivamente ha introdotto il relatore leggendone il curriculum vitae. L’argomento trattato dal relatore Leonardo Cacioppo Maccagnone, di grande interesse storico perché ripercorre il difficile rapporto tra l’associazione rotariana italiana e la chiesa cattolica, infatti le vicende dei rapporti tra Rotary e Chiesa Cattolica evolvono partendo da una campagna di sospetti e di condanne nei confronti del sodalizio, fino a giungere, verso la fine degli anni 50’, ad una completa e rassicurante chiarificazione. Prima di dare inizio al contenuto dell’argomento da trattare, il relatore ha voluto far omaggio ad Omero Ranelletti, il rotariano che affrontò la questione con la chiesa, giungendo alla sua risoluzione. I Principali capi di accusa che la Chiesa romana imputò al Rotary furono: - La concezione originaria del Rotary, nel quale, secondo la Chiesa Cattolica, dominava il Codice Etico che portava all'indifferentismo religioso; - il carattere utilitaristico del sodalizio che aveva portato alla definizione del Rotary come "filosofia della vita" che si poneva il dilemma di conciliare l'eterno conflitto tra il desiderio del proprio profitto ed il dovere di servire il prossimo: cioè la filosofia del servizio "chi meglio serve - guadagna di più". - L'assimilazione dell'associazione alla massoneria. E’ utile ricordare che il Rotary nasce a Chicago nel 1905, in una America dove in quegli anni prevale principalmente la religione calvinista che è più propensa a perseguire un interesse più oggettivo che spirituale, pertanto le ragioni della chiesa italiana in quegli anni (1929) avevano un senso in quanto la nostra nazione, di antiche tradizioni cristiane cattoliche stava attraversando un periodo delicato, infatti proprio nel 1929 si stava negoziando il concordato tra lo Stato e la Chiesa, poi effettivamente firmato l’11 Febbraio 1929 nel Palazzo Apostolico Lateranense. Da alcune parti, ma non vi è alcuna conferma documentale, si è ventilata la possibilità che vi fosse stato un patto segreto fra Regime Fascista e Vaticano per eliminare il Rotary. I più aspri contrasti tra Rotary e Chiesa Cattolica esplosero negli anni 1928-29 a seguito di una campagna giornalistica avversa condotta da ”Civiltà Cattolica”, organo di stampa dei gesuiti e dall’”Osservatore Romano”, organo di stampa del Vaticano, che criticarono aspramente il Rotary: il primo disse che era una “massoneria in pieno giorno” mentre il secondo, in un articolo ”costatazioni rotariane”, affermò che “si sentiva da lontano il puzzo di massoneria”. Lo stesso giornale riportò inoltre che in Spagna era stato pubblicato un decreto dei vescovi metropoliti nel quale si affermava che il Rotary era un’associazione di cui tutti i cattolici si dovessero tenere lontani. Precisò inoltre che a seguito di questo decreto il Rotary in Spagna era cessato (da allora rimase chiuso per circa cinquant’anni). Il giornale inoltre, a conforto della tesi che riteneva il sodalizio un’occulta proiezione della massoneria, citava un discorso tenuto al Club di Roma nel Febbraio 1928 nel corso quale Omero Ranelletti aveva affermato che il Rotary presentava “un’ampia autonomia di programma, di pensiero e di azione, all’infuori ed al di sopra di qualsiasi vincolo , pregiudizio e pregiudiziale di carattere religioso, politico o di altro genere”. Questa campagna giornalistica creò nei cattolici rotariani specialmente tra gli italiani, quasi tutti cattolici, incertezze, inquietudini e turbamenti. Ranelletti, toccato nella sua sensibilità di cattolico e di rotariano, a questo punto della controversia decise di intervenire. Intanto il Santo Uffizio il 4 febbraio 1929 aveva promulgato un decreto “non expedit” nel quale si proibiva ai sacerdoti di iscriversi al Rotary e di frequentare le riunioni, nello stesso tempo, Omero Ranelletti ebbe insieme al Presidente Internazionale Sutton una serie di colloqui con le autorità della Chiesa di Roma con il fine di affermare l'assoluta indipendenza del Rotary e fornire chiarimenti sul Codice Etico, che fu poi abolito nel corso della Convention Internazionale di Dallas del 1929. Questo avvenimento rappresentò il primo contributo a quella chiarificazione che era stata promessa dal Presidente Internazionale Sutton ed era attesa dalle Autorità della Chiesa. Il voto del Congresso influenzò negli anni successivi il sodalizio e le decisioni prese furono solennemente riaffermate nel Congresso mondiale del Rotary a St. Louis nel 1943. Ranelletti, su sollecitazioni ricevute da più parti, scrisse una relazione, definita dalla stampa dell’epoca “storicamente obiettiva”. Egli è considerato il più importante protagonista del superamento dei contrasti tra Rotary e Santa Sede e della restituzione della serenità ai cattolici rotariani. Con queste decisioni si chiuse una prima fase dei contrasti fra Rotary e Chiesa Cattolica che ripresero dopo un periodo di relativa calma in Italia nel 1951 con la promulgazione di un secondo decreto del Santo Uffizio l'11 Gennaio 1951, più severo del primo. Anche in questa seconda fase della controversia è importante l'azione di Omero Ranelletti che riprese i colloqui con le Autorità vaticane riuscendo a convincerle e rasserenarle". Dalla seconda metà degli anni cinquanta si notò un forte alleggerimento della primitiva tensione tra il Rotary e la Chiesa Cattolica. L’inizio di questo periodo di tranquillità fu dato dalla partecipazione dell’Arcivescovo Montini alla riunione del club di Milano del 13 novembre 1957. La visita fu notata negli ambienti rotariani in quanto quando l’Arcivescovo ricopriva la carica di Pro Segretario di Stato di Pio XII era stato al centro della presa di posizione delle Autorità Vaticane contro il Rotary. E’ per questo che nel sodalizio furono attenzione della stampa rotariana le dichiarazioni fatte nel corso di quella riunione. ”Vi ringrazio Signori rotariani, disse in quell’occasione Montini, per questa manifestazione di omaggio e di plauso che mi rivolgete, ma debbo con lealtà dichiararvi che in passato io ebbi molte riserve sul Rotary frutto di ignoranza e di errore”; proseguendo disse che era molto onorato e contento di essere in mezzo ai rotariani del club. La prima udienza ad un Presidente Internazionale del Rotary fu concessa da Papa Giovanni XXIII a Clifford Randall con moglie, al Past President Internazionale Lang (italiano) e allo stesso Ranelletti il 20 aprile 1959. “In udienza egli presentò i suoi colleghi coi loro titoli rotariani, e Papa Giovanni gradì la visita affermando che a Venezia aveva avuto occasione di avvicinare più volte i rotariani della città, ed era perciò bene al corrente della istituzione. Ebbe per tutti parole di bontà, confortando infine gli intervenuti con la sua apostolica benedizione. Il 20 marzo 1963 Papa Roncalli accordò al Rotary una seconda udienza al Governatore Giovanni Gelati. La terza udienza pontificia ebbe luogo con Paolo VI il 28 settembre 1963 al Presidente Internazionale C.P. Miller. Il 20 marzo 1965 nel corso della quarta udienza fu ricevuta una larga rappresentanza di rotariani dei quattro distretti d’Italia; un altro incontro col Rotary avvenne il 14 novembre 1970 nel corso del quale furono ricevuti quasi tremila rotariani d’Europa e del Mediterraneo. Nel 1974 altra udienza in occasione del cinquantenario della fondazione del Rotary Italiano; Giovanni Paolo II ricevette i rotariani partecipanti al LXX Congresso Internazionale il 10 giugno 1979 e il Cardinale Egidio Vignozzi, rotariano onorario di diversi club celebrò la messa; la messa di trigesimo di Omero Ranelletti, morto nel 1979, fu celebrata da sacerdoti rotariani; nel 1981 gli fu consegnata la Paul Harris alla memoria dal Presidente Internazionale Stanley E. Mc. Ferey; nel 1989 ricevette i rotariani del Distretto 208 poi 2080, allora Governatore l’Avv. Antonio de Majo che rivolse un indirizzo di saluto al Papa che rispose con un discorso che fu integralmente riportato in prima pagina dall’Osservatore Romano. Da allora fino ai nostri giorni i rapporti tra Rotary e Chiesa Cattolica sono stati ottimi ed i Pontefici hanno proseguito a concedere udienza ai rotariani e si sono espressi in modo lusinghiero nei riguardi del Sodalizio. Nei Rotary Club italiani furono ammessi come soci (alcuni onorari) Cardinali. Arcivescovi, Vescovi e Sacerdoti. Nel nostro distretto un Padre Gesuita Federico Weber fu nel 1978-79 Presidente del Club di Messina e nel 1982-83 Governatore del Distretto. In conclusione della conferenza, l’Assistente del Governatore Rita Cedrini, ha tratto le conclusioni, sottolineando l’importanza dell’argomento trattato. In chiusura della conferenza sono state chieste alcune precisazioni a cui il relatore ha dato delle risposte. Dopo la conferenza, gli ospiti sono stati invitati in una sala attigua dove è stato allestito un buffet. (Nino Gibiino)










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