(( Borghi rurali in cerca di rilancio. A Prizzi le proposte degli esperti)) Il passato e il futuro dei borghi rurali al centro di un incontro fra esperti promosso dal Rotary Club di Lercara Friddi. I borghi rurali nascono alla fine della prima guerra mondiale e si innestano nella realtà del latifondo, mirando al miglioramento della vita dei contadini e volendo dare risposte concrete ai reduci che reclamavano le terre per ricavarne un reddito. Il sodalizio lercarese, in interclub con quelli di Bivona, Corleone, Mussomeli, Monreale e con il patrocinio dell’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA) ha portato le problematiche legate alla loro esistenza in un convegno dal titolo “I Borghi Rurali: rinascita o abbandono?”, che si è tenuto il 25 giugno dalle ore 10,00 presso l’agriturismo Casale di Riena, tra Lercara Friddi e Prizzi. Dopo il saluto dei sindaci della zona e dei presidenti dei club, lo storico Lino Buscemi ha sviluppato un’analisi di queste strutture agricole “tra storia e attualità”, mentre Tiziana Basiricò, docente all’Università Kore di Enna ha trattato “morfologia, tipologia e tecnologia”. Angelo Morello, ingegnere dell’ESA ha percorso “la via dei borghi, una nuova funzione di servizio per il mondo rurale” e Antonio Giordano, giornalista di Milano Finanza Sicilia, ha sviluppato “l’ipotesi per uno sviluppo sostenibile dei borghi rurali”. Interessante e stato anche l’intervento di Maria Lina La China, docente presso l’Università Kore di Enna e tra i più conosciuti esperti in materia. Ha moderato i lavori Filippo Pillitteri, funzionario dell’ESA. Temi certamente importanti entrati nel vivo della politica italiana fin dal 1917 con l’Opera nazionale combattenti, nel 1940 con l’Ente di colonizzazione del latifondo siciliano (Ecls), sostituito nel 1950 dall’Ente riforma agraria in Sicilia (Eras). I borghi nella zona sono quelli di Manganaro, in territorio di Vicari, Filaga e Portella della Croce a Prizzi, Callea a Cammarata, Littorio a Mezzoiuso, Schirò in territorio di Monreale ma vicino a Corleone. (Matteo Vallone)